Tiziano Scarpa sa scrivere bene, e questo fa sì che i suoi libri si leggano con piacere -- anche quando, come in questo caso, la trama, nonché alcune scelte diciamo così stilistiche, lasciano a desiderare. Avevo letto, oramai più di sei anni fa, il suo Stabat Mater, anch'esso ben scritto, e con un bel respiro. Il suo Il brevetto del geco sul tavolo della libreria mi ha quindi tentato con facilità. Peccato che mi abbia anche ampiamente deluso. La trama, innanzitutto, con una serie di spunti incompiuti, di elementi che, apparentemente centrali, vengono lasciati in asso, sospesi, senza venire sviluppati e lasciando il lettore a domandarsi se e quale impatto quella parte della narrazione abbia, o abbia avuto sul resto. Anche la necessità di avventurarsi nella teologia cristiana è poco chiara, e in realtà anche poco essenziale rispetto al libro.
Vi è poi lo stile, largamente se non del tutto determinato dal visibile flirtare dell'autore col postmoderno, un approccio alla letteratura che era già datato quand'è nato, figurarsi adesso. I disegnini sulla pagina usando elementi tipografici come parentesi e punti esclamativi possono essere carini una volta, dopo un po' lasciano il lettore perplesso. L'approccio scelto riceve un'apparenza di moderno dai frequenti riferimenti alla cultura "Internet", riferimenti che però a questo lettore danno piuttosto una sensazione di effimero, di un libro che esiste quest'anno, come l'infatuazione per questo o quel "social media", ma che fra due o tre anni sarà svanito, come le infatuazioni in questione.
La conclusione è forse la parte più deludente del libro, nel suo toccare un tema serio e delicato come l'aborto, ma facendolo con una superficialità che lascia sinceramente perplessi, anche per la totale inutilità di questa parte della narrazione rispetto al resto della trama.
È un peccato che un autore visibilmente dotato, in grado di scrivere bene, nonché di narrare, e che sembra aver anche qualcosa da dire, non scelga di lavorare con più impegno per scrivere qualcosa che non sarà dimenticata dopo un paio di mesi...